Il futuro del vino

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Jancis Robinson

di Jancis Robinson

Solitamente quando interrogate sul futuro, le persone osservano il presente.

A metà degli anni novanta infatti io avrei predetto che il mondo intero sarebbe stato piantato con Chardonnay e Cabernet Sauvignon.

Quanto mi sarei sbagliata.

Scrivo sul vino da abbastanza tempo per capire che nonostante ad oggi il futuro del vino possa sembrare totalmente dominato da vini corposi, morbidi e dai forti sentori di legno, sono fermamente convinta che invece la nuova tendenza sia verso vini caratterizzati da finezza, eleganza e la più importante qualità del vino, freschezza.

I consumatori stanno esprimendo in modo crescente la loro avversione per questi vini esagerati. Loro vogliono bere davvero, non sorseggiare. I rivenditori (Marks & Spencer per esempio) stanno esprimendo il loro desiderio ad acquistare vini meno alcolici. I produttori, sotto l’influenza del cambio del clima, dei fermenti più potenti e dell’influenza di tasting comparativi, in cui i vini più forti inevitabilmente si impongono, stanno cercando come creare più sapore e meno alcool.

I produttori sono molto, molto importanti. Siete più ricettivi dei vostri clienti. Vi preoccupate di più dei vostri vini e dei dettagli, che i vostri rivenditori. Realmente capite il vino e sono stati i produttori non i consumatori, per esempio, i responsabili dell’allargamento incredibile della gamma di varietà differenti di uva ora disponibili. I produttori sono degustatori e bevitori estremamente sensibili. Confido in voi per guidarci di nuovo verso vini più freschi, mentre vi appropriate di tutte le innovazioni tecniche e le conoscenze scientifiche che ora abbiamo a nostra disposizione e che non avevamo 10 e nemmeno 5 anni fa.

Ed in tutto questo tempo abbiamo parlato dei vini rossi, ma non sarei sorpresa di vedere una richiesta per interessanti, appetitosi vini bianchi aumentare ancora. Rinascita delle varietà aromatiche come Riesling, il tramonto dei sentori legnosi.

Per quanto riguarda il prezzo, il futuro non sembra così luminoso. Il mercato continua ad espandersi, in modo da creare una pressione d’incremento dei prezzi dei vini premiati. Sempre più collezionisti nei nuovi mercati come Asia, Russia, Sud America che sono totalmente nuovi  – e che non guardano a quanto spendono – non come quello Inglese.

Così come la differenza di qualità tra i vini ai due estremi della scala è al minimo come non è mai stata, la differenza di prezzo non è mai stata così alta – curioso. Anche la nascita dei motori di ricerca on-line conferma che siamo ormai in un mercato globale e che i prezzi troppo elevati sono sempre più difficili da gestire.

Ci sono molti vini decisamente buoni (non premiati), ma che impiegano troppo tempo a guadagnare una reputazione sufficiente per spingersi nella stratosfera dei prezzi alti. Così, sfortunatamente, l’aumento dei prezzi dei vini premiati continuerà. Questi vini entreranno in un reame speciale che rimarrà “terra incognita” al consumatore qualunque – un peccato.

Sarà molto deprimente per il produttore pensare che sta producendo un bene di lusso piuttosto che una bevanda di cui godere? I vini premiati solo per milionari. Forse questo provocherà slancio nei produttori per sforzarsi nel produrre vini di secondo grado, sapendo che questi sono quelli che gli amanti “ordinari” del vino saranno in grado di permettersi quando vorranno di speciale? Questo sarebbe positivo per tutti noi.

La competizione continuerà ad aumentare con l’allargamento del mercato del vino, anche se l’influenza islamica potrebbe interrompere questa espansione così velocemente come si sarebbe potuto pensare. Questo bloccherà i prezzi dei vini premiati, prima che si alzino troppo.

Il packaging evolverà. Sughero vs tappi a vite. Necessariamente bottiglie?

Comunicazione: produttori e consumatori continueranno sempre più a “spremere” gli esperti di comunicazione.

Se cominciassi oggi, mi dirigerei subito al web – molto democratico e veramente globale.

Vi saluto cari produttori. Siete le persone più importanti nel mondo del vino. Vorrei essere in grado di creare solo una goccia della delizia che voi ci date e su cui noi scriviamo, di cui noi parliamo, che assaggiamo e beviamo!

Grazie per il piacere che date a me e ad altri milioni di entusiasti del vino. Non dimentichiamo che il vino non è questione di soldi, di alcol, di discorsi ma è questione di piacere – e quanto siamo fortunati a lavorare con un bene per cui i finanzieri vogliono spendere tutti i loro soldi.

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