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Collavini

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Biography

Foto di Collavini

La storia enologica della famiglia Collavini ebbe inizio nel 1896, quando il capostipite Eugenio cominciò a rifornire con i suoi vini le migliori famiglie udinesi. Ma il momento magico, nell’evoluzione dell’azienda, si é avuto negli anni 70 del 1900, quando il suo discendente Manlio Collavini decise di impegnare notevoli capitali in strutture moderne e funzionali, per migliorare gli standard di efficienza della cantina e soprattutto la qualità dei prodotti. L’operazione ebbe immediato successo grazie al Grigio, uno spumante a base di Prosecco e Chardonnay che ottenne vasti consensi, consensi che Collavini si affrettò a raddoppiare affiancandogli una Ribolla Gialla spumantizzata. Nel 1980, poi, con l’acquisizione e il restauro, a Corno di Rosazzo, di un antico maniero del XVI secolo, l’intraprendente produttore friulano non trovò soltanto una prestigiosa dimora per la propria famiglia, ma anche la sede per una cantina in cui era possibile accentrare tutte le attività produttive. Cominciò proprio allora la svolta qualitativa più importante dell’azienda Collavini, con un programma globale ch’é spaziato dalla fidelizzazione dei vignaioli conferenti le uve, controllati da un agronomo nella conduzione delle vigne, alla modernizzazione degli impianti, imperniati su pigiature soffici e vinificazioni termocontrollate. Oggi, con oltre 173 ettari di vigneto in proprietà e 1,5 milioni di bottiglie prodotte all’anno, quella di Manlio Collavini é una delle aziende più efficienti e importanti del Friuli. Lo é grazie alla cura con cui egli ha sempre seguito sia i vini base sia la gamma alta della sua produzione, e all’attenzione con cui ha continuato a a sperimentare tecniche di cantina: non solo quelle tradizionali come l’appassimento, ma anche nuove, come il congelamento delle uve o l’osmosi inversa. Per lui il vino é molto più di una bevanda: convinzione che lo ha spinto a impegnarsi, come parlamentare, per migliorarne la legislazione. Il risultato più brillante della sua azione pubblica é stato però quello di riuscire a far battezzare le strade del suo comune, Corno di Rosazzo, con i nomi dei vitigni friulani: l’indirizzo della sua azienda é infatti in via della Ribolla Gialla. Affiancato dalla moglie Anna e dai figli Luigi e Giovanni, si affida oggi in cantina all’opera dell’enologo Walter Bergnach. I migliori risultati li ha ottenuti con il Broy, un bianco Doc del Collio ottenuto per assemblaggio da tocai, chardonnay e sauvignon, a cui ha affiancato due rossi: uno, il Forresco, della Doc Colli Orientali del Friuli, ottenuto da uve autoctone di refosco dal peduncolo rosso, refosco di Faedis e pignolo; l’altro, il Collio Merlot Dal Pic, da uve internazionali.

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